Integratori alimentari: l’attuale posizionamento digitale delle aziende del settore
Lo scorso 9 Marzo 2016, FederSalus (Associazione Nazionale Produttori e Distributori Prodotti Salutistici) ha organizzato presso l’NH Touring di Milano il seminario “Integratori alimentari: trend, prospettive di mercato e multicanalità. Focus sui canali di informazione digitale del medico con GfK Eurisko”. Ha invitato come relatore Flavio D’Annunzio, nostro Founder & CEO, che per l’occasione ha fatto condurre a Digital for Business una accurata indagine di mercato volta ad analizzare il posizionamento digitale delle aziende del settore degli integratori alimentari (il report integrale è consultabile al seguente link: http://www.digitalforacademy.com/mercato-degli-integratori-alimentari/). In particolare, la ricerca ha coinvolto le 160 aziende associate a FederSalus e altre 189 aziende del settore per un totale di ben 349 società rappresentative della filiera italiana degli integratori alimentari.
L’analisi digitale si è focalizzata sulle seguenti aree chiave, per ognuna delle quali sono state rilanciate alcune puntuali riflessioni.
Website & navigabilità mobile
I dati della nostra ricerca hanno rilevato che:
- Il 14,04% del campione non ha un sito web aziendale e il 2,29% ha un sito internazionale non legato all’Italia;
- Tra le aziende che possiedono un proprio website, ben il 46,02% ha una tecnologia “non-responsive”, ovvero non consultabile via smartphone e tablet;
Considerando che sono 41,1 milioni gli italiani che accedono al web (ovvero l’85,5% degli utenti tra gli 11 e i 74 anni) e che il 70% del tempo totale speso su Internet è generato dalla fruizione via mobile (Audiweb, Giugno 2015), come fa l’azienda a farsi conoscere e presentare i suoi prodotti ai potenziali consumatori se non è presente e/o visibile online?
Possedere un sito web diventa dunque un prerequisito fondamentale per promuovere la propria azienda nella realtà digitale, a maggior ragione attraverso una tecnologia mobile-friendly.
E-Commerce & Mobile Commerce
Solo il 27,34% del campione possiede un e-Commerce e di questo ben il 34,18% non è coniugato ad una tecnologia “responsive”.
Se la vendita di integratori alimentari online è un fenomeno in aumento, tanto che nel 2015 ha visto una crescita del 20% rispetto all’anno recedente e risulta acquistato sulle piattaforme un integratore alimentare su 10 (Osservatorio PoolPharma Research), possedere un e-Commerce non è forse una considerevole possibilità?
E ancora. Dal momento che il 23% della popolazione italiana ha utilizzato il cellulare nell’ultimo mese per comprare un prodotto (We Are Social 2016), perché non favorire l’acquisto via mobile?
Info on-line & blog
Siamo andati ad analizzare la tipologia del sito web per capire quali informazioni fruiscono le aziende, ed è emerso che ben il 55,71% del campione focalizza le informazioni sull’azienda a discapito dei prodotti. Inoltre, solo il 45,85% delle aziende possiede un blog e la frequenza di pubblicazione dei post è decisamente negativa poiché molti risultano saltuari e fermi da più di anno.
Considerato che cresce il ruolo di Internet tra i consumatori che cercano informazioni sugli integratori alimentari per migliorare il proprio benessere, se l’azienda non parla dei propri prodotti come può arrivare ai suoi clienti?
Le aziende sono chiamate ad avere un approccio cliente-centrico: se i consumatori richiedono approfondimenti e/o interazioni con i prodotti questo bisogno deve essere accolto.
Social Network
La ricerca ha permesso di evidenziare i seguenti dati:
- il 45,96% del campione non possiede alcuna pagina attiva sui principali Social Network (Facebook, Twitter, Google +, YouTube, LinkedIn, Instagram e Pinterest);
- Facebook è il Social più utilizzato dalle aziende e il più seguito dai follower, successivamente LinkedIn;
- Instagram e Pinterest sono i Social meno utilizzati;
- Google + è il Social meno aggiornato dalle aziende;
- Quasi ¼ dei profili LinkedIn aziendali o risultano incompleti o iscritti come persona.
Preso atto che in Italia il 47% delle persone possiede almeno un account attivo sui principali Social Network (We Are Social, 2016), non è forse in questa realtà che le aziende dovrebbero parlare dei loro prodotti e relazionarsi attivamente con i loro potenziali clienti?
YouTube
Abbiamo rilevato che solo il 13,56% delle aziende ha attivo un proprio canale YouTube.
Se il numero di canali YouTube che ottiene un fatturato a sei cifre aumenta del 50% su base annua (Statistiche YouTube 2015), produrre video può forse essere considerata una strategia marketing per la diffusione virale di comunicazione?
Internazionalità
Considerando la lingua presente nei website aziendali, è stato riscontrato che ben 142 su 302 mostrano contenuti esclusivamente in lingua italiana.
Se è vero che l’Internazionalizzazione e la promozione dell’Export è una strategia essenziale di qualunque azienda in crescita, con queste premesse come può l’azienda comunicare con potenziali partner e/o consumatori esteri? Con quale reputazione?
Dal quadro che emerge, è possibile trarre la seguente considerazione: non è sufficiente possedere gli strumenti digitali “giusti”, è necessario che siano adoperati al meglio ed entro una chiara strategia digitale multicanale.