La rivoluzione social nel settore healthcare – Parte 2
Social media e healthcare: come scegliere i canali che fanno al caso tuo (clicca qui per leggere la Parte 1 di questo articolo)
Innanzitutto, alla base di una strategia efficace ci dev’essere un’ottima sinergia tra azienda, reparto marketing e agenzia di comunicazione. Da fondamenta solide si potrà creare un progetto chiaro e preciso partendo da 2 presupposti essenziali:
- La conoscenza approfondita delle diverse piattaforme e delle loro specificità.
- La differenziazione della comunicazione in base al canale.
A questo punto di partenza segue una valutazione in base a 5 criteri che ti potranno guidare nella scelta:
- Il tuo scopo finale: vuoi vendere un prodotto, creare una community, condividere video di eventi o aumentare la tua rete di contatti professionali?
- Contenuti: quale tipo di contenuto (immagini, video, articoli eccetera) puoi produrre e vuoi condividere?
- Brand: quali prodotti vendi o servizi fornisci?
- Target: qual è il tuo pubblico? Età, interessi, provenienza e background culturale sono alcuni dei criteri che ti tornerà utile sapere.
- Budget: le inserzioni sui vari social hanno costi diversi. Quanto budget hai a disposizione per le campagne pubblicitarie?
Analizziamo ora, attraverso la lente di questi criteri, i 4 canali social più utilizzati in ambito healthcare: Facebook, Twitter, Instagram e Linkedin.
Facebook è il canale social più usato in Italia (38,4 milioni di utenti attivi nel 2019) e nel mondo, quindi dà la possibilità di raggiungere una audience vasta ed eterogenea. Talmente vasta ed eterogenea che è davvero indispensabile sfruttare al meglio lo strumento Facebook Ads, che aiuta a delineare target più specifici in base all’obiettivo prefissato. Più che per altri social, su Facebook è importante scrivere post brevi usando un linguaggio accessibile (molto meglio se accompagnato da un’immagine) perché spesso chi usa Facebook lo fa prestando pochissima attenzione a ciò che legge.
I dati di Google Trends evidenziano come Twitter sia uno dei pochi social che ha aumentato l’interesse degli utenti nell’ultimo anno. Gli italiani attivi su questo social sono 12,8 milioni a marzo 2020, in aumento del 24,2% rispetto a marzo 2019. Rapidità e sintesi sono i punti di forza di Twitter (anche per via del limitato numero di caratteri), che spesso viene definito “social dell’immediatezza”. Su questa piattaforma gli utenti seguono le loro passioni, condividono opinioni e restano informati su trend e attualità (infatti è molto usato dai giornalisti). Per la sua immediatezza viene utilizzato dalle aziende come strumento di customer care, sia per il supporto alla vendita sia per l’assistenza diretta, ma anche per dare informazioni rapide e rilevanti (per esempio informare su una chiusura straordinaria). Una funzionalità di Twitter che si sta diffondendo negli ultimi mesi è il Live Sharing – la condivisione in tempo reale – utile soprattutto per condividere eventi “in presenza” o virtuali.
Gli utenti italiani di Linkedin a marzo 2020 sono 21,2 milioni, in aumento del 19,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Rispetto ai social visti fino ad ora, Linkedin è una piattaforma con una funzione molto specifica: collegare una rete di professionisti che vogliono restare aggiornati sul proprio settore di competenza e/o cercare lavoro. Ne consegue che anche i contenuti pubblicati siano più “settoriali”, ricorrano a un maggiore grado di formalità e a un lessico più tecnico. Linkedin è uno strumento funzionale per aumentare la propria autorevolezza e guadagnare maggiore visibilità tra gli esperti del settore.
Gli utenti di Instagram in Italia a marzo 2020 sono 28,8 milioni (+14,2% rispetto a marzo 2019). Il punto di forza di Instagram sta nella possibilità di condividere contenuti visivi. I settori che per primi hanno sfruttato questa piattaforma sono stati l’automotive, la moda, il lusso, il cibo e il turismo, tutti settori che hanno saputo servirsi della potenza emotiva delle immagini. È un social che richiede molta creatività: è facile incappare nell’errore di creare un profilo aziendale senza avere gli strumenti giusti o il brand adatto per popolare il feed. Sull’esempio di Facebook, negli ultimi 4 anni Instagram ha fatto molto per migliorare la sezione degli Insights: con un profilo business è possibile avere informazioni sui propri follower, sugli orari nei quali sono più connessi, sulle performance di ciascun post/story eccetera. così da poter pianificare i post con maggiore efficacia.
4 consigli per ottimizzare la tua presenza sui social media
Dopo questa breve carrellata tra i social più utilizzati in Italia in ambito healthcare, non ci resta che lasciarti con 4 semplici (ma fondamentali!) consigli per migliorare le tue performance social.
- Crea un piano editoriale: prima di iniziare è essenziale buttare giù un piano editoriale preciso e coerente con gli obiettivi prefissati.
- Diversifica i contenuti: innanzitutto rispetto al canale social che decidi di utilizzare. Ma è anche importante alternare i post a seconda dell’obiettivo: post a carattere commerciale (creativi e accattivanti) devono alternarsi a post d’informazione scientifica (autorevoli), per esempio. Ovviamente oltre al contenuto, occorre diversificare anche il linguaggio.
- Diversifica la creatività: a ogni contenuto, il suo formato. Il video può essere uno strumento dall’alto valore empatico e quindi molto utile per promuovere un progetto e incoraggiare i membri di una community a partecipare attivamente a un’iniziativa (per esempio sostenendo un crowdfunding). Il sondaggio invece è uno strumento valido per coinvolgere e intrattenere gli utenti, capace al contempo di esercitare una funzione educativa.
- Monitora e rispondi a domande/commenti. Ascolta, ascolta e ascolta. Monitorare i commenti serve a tracciare le conversazioni online più rilevanti su specifici hashtag, eventi o sulla propria azienda. Rispondere è ancora più fondamentale per chi opera nel settore della salute perché dubbi e quesiti riguardano un ambito sensibile. Bisogna essere presenti e rispondere in maniera soddisfacente e, perché no, offrire consigli aumentando così la competenza delle persone e l’autorevolezza del proprio brand.
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Fonti dei dati
- Report Digital We Are Social e Hootsuite (Italia):
- Indagine Tech For Life (Community Media Research per Conndustria Dispositivi Medici)
- Digital Trend 2020 di Adobe Insights
- Utilizzo Social Network (Contenuti Digitali)